<body><script type="text/javascript"> function setAttributeOnload(object, attribute, val) { if(window.addEventListener) { window.addEventListener('load', function(){ object[attribute] = val; }, false); } else { window.attachEvent('onload', function(){ object[attribute] = val; }); } } </script> <div id="navbar-iframe-container"></div> <script type="text/javascript" src="https://apis.google.com/js/platform.js"></script> <script type="text/javascript"> gapi.load("gapi.iframes:gapi.iframes.style.bubble", function() { if (gapi.iframes && gapi.iframes.getContext) { gapi.iframes.getContext().openChild({ url: 'https://www.blogger.com/navbar.g?targetBlogID\x3d13277044\x26blogName\x3dMuratori+Bergamaschi+Racing+Team\x26publishMode\x3dPUBLISH_MODE_BLOGSPOT\x26navbarType\x3dBLUE\x26layoutType\x3dCLASSIC\x26searchRoot\x3dhttps://mbrt.blogspot.com/search\x26blogLocale\x3dit\x26v\x3d2\x26homepageUrl\x3dhttps://mbrt.blogspot.com/\x26vt\x3d2897924450166749329', where: document.getElementById("navbar-iframe-container"), id: "navbar-iframe" }); } }); </script>

Muratori Bergamaschi Racing Team

Blog ufficiale del team piu' competitivo in pista e fuori...

Google
Imposta il BLOG MBRT come pagina iniziale!
Sottoscrivi il nostro feed!!

11.10.10

EROICO.

Della serie, macchine virtuali, macchine vere, macchine di legno.

E adesso, anche macchine a 2 ruote. A pedali.

Per la vostra giuoia, inserisco in queste pagine il resoconto della mia
"L'eroica".

Buona lettura

libks
---
GIOVEDI'.
A casa di corsa, preparo la valigia: magliette, macchina fotografica, pantaloncini, tute, felpe, jeans... di tutto di piu', insomma.
Parto alla volta della casa di Silene, per unire le mie cose alle sue in un'unica valigia...

"Questo no, questo no, questo quando torniamo te lo butto via.... ma le mutande??"

Azz, non ho messo le mutande. "vabbe', dai, le compriamo in loco, un paio qui e' rimasto ancora qui da me", chiosa Silene.

VENERDI'.
"Livio, sto andando all'ospedale".

Azzo, ci siamo, mia sorella partorisce a tempo di record Sara.
Esco prima dal lavoro, mi fiondo a Pavia.
La vedo, e' bella. Mia sorella ancor di piu'.... e intanto gioco col nano (alias il suo primo figlio che ora ha 20 mesi).
Via a casa di silene, il mattino dopo bisogna partire.

SABATO.

Prima sveglia alle 3.30, ma gia' sono sveglio.
Tanto per cambiare, non riesco a dormire.
4.20 seconda sveglia, carica la macchina, lava il lavabile, gira le mutande del giorno prima e via, direzione Area di servizio Secca Ovest.
Sono le 5.20, e la mini parte in direzione punto di ritrovo.
"Ci troviamo alle 7 in punto." dice Mariobici.
Alle 6.50 sono sul posto.
Goretex non risponde al telefono.
Mario mi risponde "eh, noi siamo a parma".
Cominciamo bene, il figlio di sansone fa la pupu' e la loro comitiva si ferma.
Goretex fa anche lui tantissima pupu', e arriva anche lui in ritardo al ritrovo.
Bon, all'alba delle 7.50 ci muoviamo tutti insieme, destinazione Gaiole.
Bim bum bam, arriviamo.. e ci impieghiamo una buona oretta per trovare il Bed and Breakfast, che ufficialmente era a soli "8 km" da gaiole, facendo una scorciatoia sterrata.
Sto piffero. I km attraverso la scorciatoia, sono 17, e nella scorciatoissima (14km), bisogna avere un Hummer per farla.
In 4 sulla mini, e' tutto un gran rumore del fondo che spancia, con tanto di "effetto piastrella" incorporato (chiedere spiegazioni a Goretex ;-)).

Ancora attesa.
"eh, guardate che alle 14.30, danno via i biglietti per la cena degli eroici, e bisogna essere li' subito a prenderli, perche' e' a numero chiuso".


Ok. In fondo ho dormito 3 ore, guidato per 400 km. Direi che sono un fiore, e mi metto con Silene (che pero' si stacca almeno una mezzoretta per farsi un giro tra le bancarelle), Cristiano e Irene in coda.
Arrivano le 15.
Arrivano le 16.
Finalmente arriva "la signora alta" dei biglietti, dopo 2 ore in piedi in attesa, mentre tutto il resto della combriccola scambiava materiale, visitava bancarelle, mangiava "fiorentine alte cosi'".

Si torna al BB per una doccia tonificante e per tornare poi per la cena degli eroici.
Il BB e' GHIACCIATO, fa freddo e i caloriferi non vanno.

RIesco a farmi una doccia bollente, ma quando e' il turno di Silene, non c'e' piu' acqua calda.

Finalmente siamo alla cena "dai, cosi' siamo tutti insieme, i biglietti sono numerati e tu hai il tuo posto per sederti" - mario.

Certo. La signora alta dei biglietti, quando arriva il mio turno appena dietro a quello di goretex, finisce il blocchetto e lo cambia.
Loro hanno i numeri intorno al 50. Noi, i numeri intorno al 520.
Siamo disposti perfettamente gli uni in un angolo della palestra, gli altri nell'altro.

Affettati, crostini con pate'.

Arriva un minestrone, buono. Ma che e', e' questa la famosa "ribollita"?? Io pensavo fosse una cosa a base di carne, invece non e' nient'altro che la Cassuòela senza le costine.. un minestrone, insomma.
Vino, verso io.
Vino, versa Lucio.
Vino, versa Paolo.
Una pasta rossa, e un bis di fagioli cannellini con un pezzo di salsiccia.
2 bicchieri di passito, qualche cantuccio.

DOMENICA.

Si ritorna al BB, e subito a letto. Sono le 00.10, e la sveglia e' puntata alle 6.10.
Non so se per l'alcool, no so se per il fatto che subito dopo la cena ci siamo fiondati a letto.
Sta di fatto che dormo un paio di ore, e poi mi sveglio tra vari sudori freddi e nausea.
Sono uno straccio, incapace di parlare, e faccio fare tutto a Silene.
Indosso il mio ultimo paio di mutande, quelle delle grandi occasioni, da un euro 3 paia.

Arriviamo al punto di incontro per ritirare le bici da mario, sono verde-giallo in faccia.
Una nausea esagerata, brividi, ed espulsioni gassose degne di un Geyser....
In quelle condizioni, a meno di un'ora dalla partenza, non riuscirei nemmeno a salire in bici.
Fortunatamente, la mia congestione termina nella Mini - camera a gas, con grandi rutti e tuonate da far rabbrividire il piu' dotato tra i petomani, e tra i cuggini che parlano coi rutti.

Riprendo il colore, e con sorpresa di coloro che mi hanno visto "piu' di la' che di qua", sono in sella.

Seconda parte. LA GARA.
Partenza.

Fa freddo, ci saranno 9-10 gradi.

Si inizia in gruppo, strada discendente e asfaltata.

Che figata, tutto il bel gruppone a velocita' da passeggiata in centro.

Siamo in tanti, il gruppone rallenta perche' inizia la prima salitina, e gia' quasi due si scontrano, a causa dei freni freddi, dei cerchi bagnati. Devo stare attento, ho ancora 79 km da fare.
Scopro presto che la macchina fotografica e' rimasta in auto (data la concitazione del mattino, Silene ha dimenticato di prenderla, cosi' come di prendere il mio palmer casomai avessi forato).

Inizia la salita, riusciamo piu' o meno a stare tutti in gruppo.
Silene NO.
Lei c'ha la sindrome della Fuggitiva.
SI alza sui pedali della sua Franco Coppi, e via, con tanto di tracolla "eroica" piena di felpe e cose varie, eccola che sorpassa il gruppone e fugge via.
Dal gruppo si alza una voce "Fuga, fuga... ma e' troppo presto, poi non ce la fai...."
Io sono ben conscio del fatto che 81.1 km non sono pochi, e so di avere l'obbligo verso me stesso e verso Voi del forum, di tagliare il traguardo.
Non posso strafare subito, devo "centellinare" le mie energie, prevedere l'imprevedibile.
Arriva la prima vera salita, quella sterrata coi cipressi e con i lumini al fianco.
E' molto dura, ho ancora troppi km da fare e non posso permettermi di non finire.
Scendo dalla Gianni Motta, e spingo.
Sansone, vestito con tanto di k-way rosso svolazzante a mo' di Fantozzi, mi sorpassa dicendo qualcosa del tipo "povera quella gianni motta".

Mi sento un po' una merda, ma all'arrivo scopro che lui ha fatto 38km. E capisco che non sono io quello che si deve sentire un po' una merda :-).

Dopo la salita, c'e' pero' la discesa.
Ritrovo dopo la fuga Silene, la quale mi confessa di avere una grandiosa paura di fare la discesa in bici sullo sterrato, e che la fara' a piedi.

Io invece parto, staccando la mia bella di non so quanto.

La discesa e' veramente molto ripida e pericolosa e, soprattutto, e' la prima discesa della nostra vita che ci troviamo a fare con una bici da corsa, e su strada sterrata.

Arriva un'altra salita, che reputo essere "troppo rischiosa" per essere fatta in bici, mancano ancora troppi km all'arrivo; silene, invece, mi dice di sentirsi bene e parte.

Inizio poi un pezzo in sella della mia bici fatto, sempre su strada sterrata, di saliscendi: miro con lo sguardo l'apice della salita, doso le forze per arrivarci, e poi c'e un pezzo "ristoratore" in piano o in discesa.

Inizia a piovere.

Cazz, questa non ci voleva.

Ma per poter dire di avere veramente fatto l'eroica, devono esserci pure le condizioni atmosferiche a rendere ancor piu' ardua l'impresa.
Penso anche "per dire di averle passate tutte, dovrei anche forare", ma mi tolgo subito il pensiero dalla testa, sperando che non pensandoci, la foratura non accada.

Arrivo finalmente al bivio della vergogna: 38 o 81,1?

Credevo di trovare li ad aspettarmi Silene, in modo che avessimo potuto salutare tutti gli altri del forum della 38 ( si', erano tutti dietro a noi), ma di Silene, nemmeno l'ombra.

Godo del fatto che in 3 secondi netti, ho fatto LA SCELTA.

81.1km, non si puo' ormai tornare indietro.

Sto fisicamente bene, e piano piano so che portero la Gianni Motta al traguardo.

Arrivo intorno al 40esimo km, penso che se avessi fatto la 38, ora sarebbe tutto finito... ma capisco che altro non sarebbe stato che non una Scampagnata-faticosa-domenicale.

Io sto facendo l'eroica, non sono qui per pettinare le scimmie.

40 km, dicevo... salita... spingo abbastantanza bene, il pacco pignoni che monta la Gianni Motta e' roba da professionisti, ed infatti in partenza tutti quelli che mi vedevano, erano "colpiti", e si complimentavano per le gambe che mi sarebbero servite per fare le salite.

Dicevo, 40km. Sento partire dal mio solito ginocchio sinistro una leggera fitta, ecco che il legamento collaterale viene a rompermi le balle.
Decido di scendere dalla bici per non rischiare e per "scaricarlo" un po', e la spingo fino al 42esimo km, dove c'e' il primo ristoro.
Attendo per un po' di tempo Silene che nel frattempo non ricordo come avevo sorpassato, ed insieme andiamo al ristoro.

"Ho le gambe inchiodate. Chi me lo ha fatto fare?!?!?!" mi dice Silene.

Io le indico il suo Cuore, e' quello che glielo - te lo fa fare.

E' quello che ti fa fare una cosa faticosa, anziche' cazzeggiare davanti alla xbox.

E' l'alzare l'asticella dei propri limiti e superarli che ti fa capire che sei un uomo.

O una donna, ma con due palle cosi'.

Cerchiamo di recuperare le energie al ristoro.

"Livio, le mie gambe sono bloccate, facciamola insieme, da qui in poi".
"Ok, anche io non sono messo benissimo, il ginocchio ha iniziato a farsi sentire. Speriamo che passi."

Ci aspettano 10 km di discesa, bellissimi, asfaltati.
Siamo a 52 km.


Inizia LA MORTE.
Il mio ginocchio e' veramente messo male, la salita dura e anche Silene deve desistere.

Si inizia a spingere la bici.

Il ristoro e' ai 60 km, e quindi ce ne mancano 8.

Impieghiamo 2 ore per farli.

Silene mi chiede: " a quanti km siamo?"
io:"57.23".
"ah, buona dai. Siamo a 60km!".

Dopo uno sforzo disumano, silene mi chiede ancora:
"A quanti km siamo"???
"57.35"
"DAVVERO!?!?!?!?"

Insomma, ai 60 non si arrivava MAI, una cosa impossibile da descrivere.

Solo chi ha fatto la 81.1 km, sa cosa sia la salita per arrivare al ristoro.


Pendenza al 16%, strada sterrata e veramente manlconcia.

Le auto di servizio, sfrizionano da paura e fanno fatica a salire.

Noi spingiamo biciclette da meno di 10 kg, e sembra di dover spingere un carro armato di ghisa.

Questo tratto, nessuno si e' permesso di farlo in sella, tutti eravamo UGUALI, professionisti o ciclisti improvvisati dell'ultima ora.

La fatica e' democratica, e qui tutti si e' fatto lo stesso sforzo per salire.

Finalmente il ristoro, ed ecco spuntare Lucio, che si agggreghera' piu' in avanti a me e Silene, e con noi praticamente portera' a termine la gara.

Dopo il ristoro, iniziano alcune discese impossibili, ho i crampi alle mani per cercare di rallentare quanto basta per non morire: su strada asfaltata, in discesa si toccano agilmente i 60 e passa all'ora, le mani indolenzite, i palmi massacrati e stanchi di smazzarsi tutto il mio peso schiacciato contro il manubrio.

Ancora salite, ancora calvario, il mio ginocchio e' ormai da 30 e passa km che mi sta uccidendo.

Non appena la strada e' in lieve salita, monto e pedalo, cosi' come riesco a fare in discesa.

Sempre meno km all'arrivo, e la strada finalmente si lascia pedalare.
Un ultima discesa, mi fermo per aspettare la mia Silene, e poi via, ultimi 500 metri per arrivare.


Eccolo li', "TRAGUARDO".

Fischio e mi faccio strada tra gente scazzata che non si rende conto che c'e' dietro di loro gente che pedala, suda e soffre da 8 ore e 20 minuti.

20 metri.

Prendo la mano destra di Silene, ed insieme alla mia, la alzo al cielo.

Dal pubblico si sente un "BRAAAAAAAAAAAVIIIII!!!!".

16.51.





Siamo arrivati.





L'amministratore e' e deve essere esempio lodato e venerato da tutti coloro i quali dicevano non ce l'avrei mai fatta.

L'amministratore chiede una Standing Ovation per la First Lady Silene, che ha tirato fuori due coglioni cosi'.


Parte Finale. DOPOGARA.

Cammino.

Cammino come il Dottor House.

La gamba sinistra e' veramente malconcia, non riesco a fare le scale, non riesco a piegarla piu'.
Incontriamo Mario e tutta la combriccola la quale, dopo gli sfotto' di rito, si complimentano con noi, ed i loro occhi lasciano trasparire tutta la loro ammirazione nei nostri confronti.

Mario, dicevo.

Mario e' un uomo d'altri tempi, uno che e' praticamente impossibile da incontrare nella propria vita... ma quando poi lo trovi, non lo molli piu'.

Ci siamo visti 4 volte in tutto, ma c'e' un attaccamento, una confidenza ed una stima da parte mia, che forse non si riesce ad avere con AMICI che si conoscono intimamente da 30 anni.

Ha messo Silene ed il sottoscritto in condizione di avverare un nostro strano sogno, ossia quello di partecipare a L'eroica, mettendoci a disposizione 2 gioielli di biciclette, con una umilta' incredibile: pareva che addirittura dovesse essere lui a ringraziare noi per il mazzo che a causa nostra si e' dovuto fare.

Boh.

Mario e' Mario.

Grazie ancora di tutto e per tutto, proveremo a sdebitarci quanto prima.... anche se so che sdebitarmi con te sara' impresa impossibile!!

Consegnamo le bici, dopo aver tolto i numeri di gara che porteremo a spasso sulle nostre DEE da passeggio, e dopo esserci "riforniti" di cibo con Irene e Cristiano, dopo aver fatto ancora un giretto per i vari regalini ai parenti, incontrato ancora Maino con Jim, Lucio e co, torniamo al Bed and Breakfast.

Doccia, questa volta calda sia per me che per Silene.

Non ho piu' mutande, quelle "eroiche" sono veramente inusabili... e verranno esposte al MOMA di New York.

Indosso cosi' i pantaloni del pigiama, a mo' di mutandoni.... siamo stanchi, ma e' presto... e decidiamo cosi' di andare a fare un giro la sera.... direzione Siena!

Scendiamo e troviamo Irene con Cristiano ed i padroni del BB, facciamo 4 chiacchere, 2 battute di rito... ed ecco che sono gia' li' a far vedere a tutti i miei "mutandoni" sotto i jeans!

In sostanza... non posso guidare in quanto il ginocchio e' proprio KO, cammino come il Dottor House... facciamo pero' in tempo a mangiarci uno Stinco di Maiale in 2 all'oktoberfest organizzata a Siena, e a berci un caffe' in Piazza del Campo.

Ritorniamo al BB, Silene distrutta mi implora comunque di fare all'ammore con lei, ma io rifiuto (o forse e' stato al contrario... non ricordo..).

Un'altra notte da cani, dormendo mi metto sul fianco in posizione fetale piegando le gambe... ma quando poi devo ristendermi con la schiena e raddrizzare la gamba sinistra.... sono dolori: ogni mm di apertura che guadagno, sono lacrime che escono dagli occhi.... e con l'obbligo di tenere la gamba diritta per non soffrire piu'... ecco che non posso piu' dormire.


Lasciamo il BB con Irene e Cristiano, direzione Arezzo.

No, adesso ho tolto pure i mutandoni. Ho i gioielli liberi di respirare.

Arriviamo in orario pranzo, mangiamo e visitiamo per una 40ina di minuti restanti la bella citta'.

Si rientra, un ora di coda in galleria prima di Roncobilaccio.

Finalmente a casa.

Dormo.

Al risveglio, il mio ginocchio e' finalmente tornato a funzionare.

Sono vivo.

Sono in forma.


Sono Eroico.

Indosso un paio di mutande pulite.


Ciao cari


livio