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Muratori Bergamaschi Racing Team

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1.1.01

LA FAVOLA DEL MURATORI BERGAMASCHI RACING TEAM

LA FAVOLA DEL MURATORI BERGAMASCHI RACING TEAM
Da raccontare ai figli per farli addormentare




C'era una volta e (per un curioso scherzo del destino) c'è ancora, un simpatico giovanotto di nome Livio Panzetti.
Questo baldo giovane era correttamente iscritto all'Università delgi Studi di Crema. Frequentava assiduamente le lezioni, dava gli esami regolarmente, si lavava e pagava le tasse. Questo rendeva molto felici il singor Ettore e la signora Zita Panzetti, i quali erano orgogliosi del loro ultimo prodotto. Ad esempio la signora zita dal panettiere stupiva le altre mamme con frasi tipo "Ol mì Livvio al gha vinsitt la medaglia del Ping-Pong!" rendendo invidiosissime le altre mamme, che erano state capaci di produrre solo dei Pierini.

Tutto questo proseguì per un bel pò, Livio faceva il figlio perfetto, lo scolaro modello, addirittura il fotomodello tanto era bravo e bello. La signora Zita sembrava alta due metri quando andava in giro e guardava le altre mamme dall'alto in basso dicendo "Certo potete toccare il mio mantello! Ma non tutte!".

Ma si sa che, da che mondo è mondo, c'è sempre un proverbio che viene a rompere i maroni. Il proverbio in questione non era, come i maligni possono pensare, "Chi si loda si imbroda", ma bensì: "Fin che ce nè, viva il re, quando non ce nè piu, muore l'asino e chi ci sta su".
Questo monito agghiacciante si aggirava per Crema finchè un bel giorno colpì inesorabilmente la signora Zita:
LIVIO CONOBBE KUNOS.

Non si sa come. (ci sono parecchie leggende al riguardo, sono tutte storie lunghe e per ora non ci riguardano). Dicevo, Livio conobbe Kunos e smise si essere ciò di cui una mamma puo vantarsi pubblicamente.

E qui comincia la nostra storia.

Da quel giorno in poi, lo si vide passeggiare solitario per i corridoi, cortili e luoghi vari dell’università, assorto nei suio pensieri. La gente aveva il timore di avvicinarlo, era come in uno stato di trance tutti lo guardavano da lontano. Mentre macinava le sue meningi come un ruminante macina il fieno, qualche volta un suo pensiero prendeva il volo e se andava sotto forma di frase senza senso verso gli studenti che disgraziatamente si trovavano nel suo campo vocale. Si udivano frasi tipo “Sisi....Le gomme che si spiattellano...Bellaquesta... Bellaquesta... ” oppure “L’abitacolo....L’abitacolo......Ideona....La teleamera si puo metter dentro l’abitacolo..........E’ più realistico” o ancora “Si puo fare la traiettoria gommata.......si fa passare un trattore con un gommone attacato dietro....prima che si inizia a girare” o altre del genere. Tutto questo Livio lo annotava su un misterioso quadernino.

Ormai gli studenti lo evitavano come la peste. C’era chi affermava con sicurezza che orami era pazzo, di averlo visto sdraiato nel parcheggio a fare il passo del ghepardo sotto tutte le macchine osservando e annotando sul quadernino. C’era anche addirittura chi lo vide sul tetto dell’università a parlare con gli uccelli (magari chiedeva informazioni utili sull’aerodinamica).

Andò avanti così per un pò di tempo, quando un bel giorno, finalmente Livio rinsavì.

Oltre a Livio frequentavano l’università anche altre persone, una di queste, che chiameremo EL_PUBE (per motivi di privacy) era un grande amico di Livio, un po per la passione che li accomunava e un po per il loro Q.I.

Un giorno mentre EL_PUBE gironzolava per il cortile della scuola sorseggiando allegramente da una fiaschetta, venne aggredito alle spalle da Livio.
“Vieni con me” gli disse Livio “ho da farti vedere una cosa”. Se ne andarono verso il laboratorio e strada facendo EL_PUBE pensava preoccuatissimo a quello che Livio avesse da mostragli.

Scaraventando via un paio di matricole, Livio e EL_PUBE presero posto davanti ad un monitor, e Livvio sfoderò prima il suo sorriso smacchiante e poi un paio di immagini di due macchinine che giravano su una pista. “Cazzulè?” chiese cortesemente EL_PUBE, “Fi, ma non vedi è un simulatore di corse!” Rispose entusiasta Livio “Che cagada!” tagliò corto EL_PUBE ruttando rumorosamente. Livio se ne andò meditando vendetta.

Dopo pochi giorni Livio tornò alla carica sfoderando l’irruenza di un toro di Pamplona, caricò da dietro EL_PUBE che seduto davanti ad un PC, sorseggiava allegramente un bicchiere di Liquore Valtellinese.
“Guarda questo merdina!” disse raggiante Livio caricando un cd nel portatazze del computer.
Sul monitor apparve una delle due macchinine della volta precedente. Ma come per magia stavolta la macchinina prese a muoversi. EL_PUBE capì che si trattava di un filmato. La macchinina fece un paio di testacoda e di sgasate sborone facendo arrosto di gomme. EL_PUBE rimase mediamente sorpreso da quello che videro i suoi mille occhi. Ma il commento giunse comme una smazzetata sulla testa di Livio: “Fa bene le sgommate.... ma la grafica fa cagare! Che cosa è? Quakerally?” Livio indeciso se andarsene meditando una vendetta cui nemmeno Bush verso Bin Laden oserebbe pensare, o se andarsene dopo aver pubblicamente deriso EL_PUBE optò per la seconda possibilità.
Partì in quarta gridando come Vanna Marchi: “Non sai un ca@@o! Come sei un depravato! Come sei uno psicopatico! Come sei Tutto! Sappi che ti sto perseguitando tramite una fattucchiera!” dopo essersi sfogato riprese il controllo e prosegui “No sai, questo è un simulatore che sta montando un ingegnere napoletano, in Inghilterra”. “Napoletano?” chiese umidamente EL_PUBE, “si si, come la caffettiera” rispose Livio che ormai non ci stava più dentro dalla brama di spiegare tutto al suo compare. E così cominciò a raccontare l’affascinante storia di Kunos che non aveva i soldi per comprare GP4 e che allora decise di farsi un giochino di macchine da solo, montando certosinamente i mattoncini del C++ utilizzando le favolose tecniche imparate qui e là nel suo lungo peregrinare per il mondo, tra l’altro è anche inventore della famosa interfaccia autocostruente, ma questa è un’altra storia. Livio disse di essere entrato in contatto con questo giovane ingegnere napoletano di napoli, non volle mai dire come, e di essere entrato nella sua squadra di BetaTester.

EL_PUBE ascoltò tutto con un filo di bauscia dalla bocca e alla fine chiese “Ma ti pagano?”. Questa semplice domanda mise Livio in agitazione, si aspettava di tutto ma non questo. Si alzò e rispose tuonando e ruggendo come un rutto di Fantozzi “Io non lo faccio per i soldi! Lo faccio per la gloria!!” Un’applauso si levò dal laboratorio, Livio venne avvolto in un fascio di luce che lo illuminò come un albero di Natale, sembrava più alto e addirittura piu bello.

Passarono altri giorni o mesi o qualcos’altro e intanto Livio raccontava spesso a EL_PUBE come procedeva il duro lavoro di BetaTester; finchè un giorno a EL_PUBE arrivò una misteriosa mail:


From: GeneralePanzer(lpanzetti@crema.unimi.it)
To: Marcello(mleida@crema.unimi.it)
Cc:

Subject: Scarica e prova somaro!

Body: Toh! Vai qui e scaricati questo
http://driving.multiplayer.it/netkar/downloads.htm
dopo fammi sapere
Ciao ciccio, lib

EL_PUBE se ne ando a casa e provò la sua prima versione di netKar (0.93) , avviò il computer, installò il giochino e lo avviò. “Bella l’interfaccia!”, smanettò un po con il mouse. “Azz... non mi ha caricato le piste, ne vede solo due....” riprova e controlla “ma dai........ solo due piste.......che cagada! Vabbe proviamo”.
“Tre macchine! Eh dai, non avrà dentro dove farle girare ste macchine però ce le ha!” schiacciò un bottoncino con scritto race e fu subito colto da spasmi orgasmico-intestinali “Figa!! Uh!! Cazz!! Ua!! Bell!! Vrooom!! Sgniiiiiii!!! Uauauauauauauua!!”(e altre eresie che saranno uscite anche dalle vostre bocche la prima volta che lo avete provato). La signora Gabriella, madre di EL_PUBE, passava per caso davanti alla stanza del computer e sentendo quei versi decise di ricorrere ad un esorcista, si consultò con la suocera, Giacomina, madre del signor Antonio, esperta conoscitrice di tecniche esorciste nonchè socia del Don Fulgenzio fun club: noto esorcista della Bassa famoso per effettuare esorcismi al telefono e passato alla storia dopo l’esorcismo della giovincella montone effettuato al Santuario di Caravaggio, dove il Fulgenzio diede il colpo di grazia alla vittima con un triplo lancio di acquasantiera carpiato, la folla si alzo in delirio e Fulgenzio firmò numerosi autografi. Ma questa è un’altra storia.
Dicevo, la signora Gabriella si consultò con la signora Giacomina e, dopo breve colloquio, decise di non riconoscere più EL_PUBE come suo figlio.

Il giorno dopo a scuola EL_PUBE incontrò di nuovo Livio e gli espresse tutto il suo entusiasmo:
EL_PUBE “Bello!”
Livio:“E basta?”
EL_PUBE: “No scherzo.... è una esperienza trascendentale”
EL_PUBE: “ma perchè si chiama netKar?”
Livio allora scodellò davanti a EL_PUBE tutta la sua conoscenza netKariana: “si chiama così perchè net sta per net, l’internet, la rete, il multiplayer, capito? E Kar perchè car vuol dire macchina”.
EL_PUBE rimase perplesso: “Ah! Ha anche il multi? Non l’ho provato.. stasera provo!”
Livio: “Non c’è ancora!”
EL_PUBE:”Uh?”
Livio: “No, il multy lo sta ancora montando, sarà pronto tra un po di tempo”
EL_PUBE: “ma sei sicuro che lo fa?”
Livio: “Vacagà!”

Quando fu sicuro di aver convinto EL_PUBE dell’esistenza futura del multy Livio se ne ando allegero verso il LAE (un misterioso laboratorio dell’univerità dove si fabbricano draghi parlanti e donnenude ballerine), dove incontrò un losco figuro, noto brigante clabrese conosciuto ai molti con nome di Sam. Sam era molto felice del suo nuovo acquisto, un volante MSFF che aveva acquistato vendendo via internet (www.cooparchimede.com) le merendine che rubava ai bambini delle elementari; con una tecnica navigata si appartava con un gruppo di bambini e spiegava ad uno ad uno: “Ciao bambino! La coop sei tu! Bambino! Dammi la merendina che ti do due azioni del mio sito” e scambiava centinaia di merendine con i soldi del monopoli. Si narra anche che per una pizzetta e tre focaccie un bambino si sia appioppato Parco della Vittoria e Viale Giardini. Ma questa è un’altra storia.
Dicevo Sam sembrava palesemente felice del suo nuovo acquisto e lo rinfacciava continuamente agli altri abitanti del LAE: “E voi non avete il volante! E io gioco a Colin come uno che guida davvero!” e robe varie. Livio orripilato da quella scena assalì Sam: “Cosa fai? Giochi a Colin? Stai Scherzando?” e da abilissimo rappresentante commerciale disse a Sam “Guarda Questo sito, e tirati giù questo Simulatore! E lascia stare Colin”
“Non ci ho voglia!” rispose Sam, ma anche se di malavoglia fu obbligato a scaricare il dovuto se voleva riuscire a madare via Livio dal laboratorio.

Il giorno dopo Livio stava passeggiando allegramante con EL_PUBE, quando decisero di fare colazione. Ordinarono un cappuccino e un bicchiere di latte con la grappa e si sedettero a bere. In quel mentre arrivò Sam, e si ripetè, come una fotocopia a colori, la stessa scena che Livio si dovette sorbire la mattina precedente:
Sam “Bello!”
Livio:“E basta?”
Sam: “No scherzo.... è una esperienza trascendentale”
Sam: “ma perchè si chiama netKar?”
Livio allora scodellò davanti a Sam tutta la sua conoscenza netKariana e un po di cappuccino: “si chiama così perchè net sta per net, l’internet, la rete, il multiplayer, capito? E Kar perchè car vuol dire macchina”.
Sam rimase perplesso: “Ah! Ha anche il multi? Non l’ho provato.. stasera provo!”
Livio: “Non c’è ancora!”
Sam:”Uh?”
Livio: “No, il multy lo sta ancora montando, sarà pronto tra un po di tempo”
Sam: “ma sei sicuro che lo fa?”
Livio: “Vacagà!”

Quando fu sicuro di aver convinto Sam dell’esistenza futura del multy Livio, Sam e EL_PUBE se ne andarono trotterellando verso il LAE (il misterioso laboratorio di prima).
Tutti entusiasti dell’esperienza i tre si scambiarono commenti sul nuovo evento delle simulazioni di macchinine.

Ma nella testolina dei due neofiti rodeva sempre il verme ignorante dell’assensa del multy. Abituati ormai alle bombe sparate da Livio, Sam e EL_PUBE pensavano di essere di nuovo vittima di uno degli innumerevoli tranelli di quel burlone di Livio. Ed espressero nuovamente le loro perplessità:
domanda: “Ma davvero lo fa il multy?”
Livio: “Si!!!!! Che scasamaroni che siete!”
Domanda: “Ma sei sicuro?”
Livio, visibilmente provato: “SIIIIIIIIII!!!! PORCA DI QUELLA SCROFA!!!!!SIIIIIIIIII”
Domanda, fatta impassibilmente:”Boh! Ma allora dopo faranno anche i campionati?”
Livio: “Non lo so dipende se li organizzano”
Domanda:”Allora facciamo una squadretta?”
Tutti inseme: “SIIIIII NOI FAREMO UNA SQUADRETTA DA CORSA”
Tutta l’università applaudì senza capire perchè.
Ma desso i nostri eroi, ora che si erano uniti dovevano avere un nome. Come direte voi? Eh certo! E’ come se i fantastici quattro non abbiano un nome di gruppo e per chiamarli tutti assieme bisogna chiamarli in fila uno per uno. Dopo un po stufa.
Allora i nostri tre riuniti si scervallarono come non mai alla ricerca di un nome che abrebbe trasmesso la potenza, la capacità concentrativa, il non indifferente manico e la forza mentale dei memebri del team.
Uscirono nomi tipo “CARAFFETTA RACING TEAM”, “SCUDERIA BELLI DENTRO”, “SQUADRA CORSE RAVIOLONI” e amenità varie. Alla fine la spuntarono due nomi “UNIVERSITA’ DI CREMA RACING TEAM” e “MURATORI BERGAMASCHI RACING TEAM” che uscì di bocca a EL_PUBE mentre srafficava nomi di squadre senza senso, a Livio piacque e due contro uno non fa male a nessuno il nome del team rimase quello.

In quel momento una nuova stella si accese in cielo, anche se era giorno, il MBRT era nato e da lì in poi cambiarono parecchie cose.


2 Comments:

At 11:43 PM, Anonymous Anonimo said...

Livio....che ti sei fumato per concepire una storia così ?????? un campo di patate !!!!!!! ;-)

franck

 
At 2:01 PM, Blogger libks said...

Ma va, non l'ho scritto io.. ma il mio compagno di merende Marcello detto El_Pube!!!

Ciao caro

livio

 

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