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Muratori Bergamaschi Racing Team

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1.1.01

Alcoolic Tour 1

MBRT tour - caccia al grado alcoolico

Nella fredda giornata odierna, due Muratori Bergamaschi si sono inoltrati per le

impervie vie dei colli piacentini alla ricerca di vini di qualita',

nell'intento di accompagnare il netKar birthDay con una adeguata base

alcoolica.

La partenza e' avvenuta con soli 35 minuti di ritardo sulla tabella di

marcia: ore 09:35, il Mutarore BiAnCAnEvO suona al citofono

dell'apprendista muratore libks, e resta sul FIAT Scudo ufficiale del

team ad attenderlo.

Il sottoscritto, appena salito sul mezzo, accede allo stradario e

ricerca, come un GPS avanzatissimo, il percorso migliore per arrivare

nella cittadella di Borgonovo, cittadella in provincia di Piacenza,

suggerita dal Muratore BiAnCAnEvO.

Alle ore9.45 circa, facciamo tappa nel paese di Montodine, presso il

quale consumiamo una rapida colazione a base di Cappuccino e Brioches,

scattiamo un paio di foto a delle bellezze locali, e via, si riparte

verso la citta' del nettare degli dei....

libps (livioilbello positioning system), traccia uno splendido percorso

e, in men che non si dica e senza la minima incertezza, lo Scudo FIAT

arriva nella ridente localita' di BORGONOVO... il paese e' piccolo... e

il muratore BiAnCAnEvO comincia a mostrare le sue perplessita'...:

"MA A ME NON SEMBRAVA COSI' IL PAESE, L'ANNO SCORSO..."

"L'ANNO SCORSO LA STRADA MI SEMBRAVA PIU' LUNGA..."

"L'ANNO SCORSO, IL PAESE MI SEMBRAVA CIRCONDATO DAI FAMOSI COLLI

PIACENTINI.. MA QUI DI COLLI, NEMMENO L'OMBRA...."

Dopo questi piccoli dubbi, BiAnCAnEvO si accorge che la cittadella

nella quale dovevamo andare non era BORGONOVO, ma BORGONOVO VAL TIDONA,

ossia una ridente cittadina a circa una 40ina di kilometri da dove

eravamo arrivati...



Cosi', si reimposta il libps e via.. alle 11.30 circa, finalmente,

arriviamo a destinazione.



CANTINE SOCIALI BORGONOVO DI VALTIDONE



Dopo un primo giro di ricognizione, e dopo aver notato che le cantine

in questione producono alcuni vini presenti sulla "guida del gambero

rosso", ci armiamo di un carrello per le nostre compere e chiediamo

l'aiuto di una signorina per la degustazione dei vini.

Assaggiamo, piu' o meno in quest'ordine:

1) Gotturnio secco

2) Gotturnio amabile

3) Barbera sacco

4) Barbera amabile

5) Gotturnio superiore

6) Gotturnio JVLIVS

7) Novello

8) Passito

9) Spumante Malvasia

10) Malvasia Amabile

11) Pinot nero

12 e 13) non so- non ricordo....



Dopo questi "leggeri assaggini" (13 bicchieri di vino a testa, non poi

cosi' tanti..), passiamo alla fase esecutiva.... prendi una cassa di

questo, 2 di quello, 4 di quell'altro.... un carrello non basta.. esco

e ne prendo un altro... 2 di quello cosi', 2 di quello cola'... esco a

prendere un altro carrello... e qui succede l'imprevedibile....

Mentre BiAnCAnEvO si appresta a caricare il 3° carrello con 2 casse di

vino, un signore si avvicina e chiede cortesemente:

"Scusi, dove si trova il Malvasia??"

BiAnCAnEvO, risponde che quello rosso non c'e', da queste parti, mentre

io rispondo indicando la zona nella quale erano conservate le casse di

Malvasia Bianco... insomma... CI HANNO SCAMBIATO PER 2 VENDITORI!!!

Giusto il tempo di scattare alcune foto alla signorina degli assaggi

(non Claudia Schiffer, ma una girata se la meritava... vedremo se

penseremo lo stesso pure rivedendo le foto a mente lucida...), e siamo

pronti a tirare le somme:

234 litri di vino, + 1 litro (2 bottiglie di passito comprate in

extremis) + 0.75 cl di non ricordo cosa, omaggio della casa, + un

cavatappi sempre omaggiato dalla casa.



Usciamo, cominciamo a caricare lo Scudo.. sono le 12.45.. la signorina

che chi ha aiutato nella scelta esce e va a casa.. si allontana su una

FIAT 500 (quella vecchia, non FIAT cinquecento, ndl)... dopo circa 15

minuti, siamo operativi: lo scudo e' carico, noi pure, accendiamo il

motore e ci avviamo al



Ristorante Italia.



Gnocchi al gorgonzola e noci

Spezzatino di vitello

Bottiglia di Gotturnio e - rimasta quasi intonsa- bottiglia di frizzante

3 grappe

2 caffe'

1 foto con la signora Carla

discussioni sul MBRT

discussioni sul futuro di netKar.... e si riparte...



libps, impostato correttamente con la destinazione, non sbaglia un

colpo e, facendo un centinaio di kilometri in meno rispetto all'andata,

ritorniamo al luogo di partenza.. casa mia...



Inoltre, nella via del ritorno, faccio imparare a BiAnCAnEvO a cambiare

marcia senza frizione.... e sullo Scudo rende un casino... in termini

di tempo.... abbiamo guadagnato piu' di un ora rispetto alla andata,

con questa tecnica.. o forse e' da collegare al fatto dei 100 km di

meno???



Ritornati al punto di partenza, BiAnCAnEvO sale a casa mia, prova un

paio di giri al RING con il mio MOMO, ma e' ancora in stato

confusionale e la sua guida e' imprecisa, i suoi riflessi hanno un lag

di circa 8 decimi rispetto alla media dell'alcolista del sabato sera...

mi saluta... deve andare a casa a scaricare.... ed eccomi a scrivere

queste righe.....



Ciao cari, spero di avervi fatto cosa gradita



libks



PS: DOMANI CI SARANNO LE FOTO... stay tuned! La signora Carla merita


veramente!


Alcoolic tour 2

Muratori Bergamaschi Racing Team
Alcoolic tour 2004

Rieccomi a scrivere ancora attimi di vita del MBRT.
Dopo un lungo periodo di “silenzio stampa”, ritorno a scrivere un articolo per voi, per cercare di trasmettere quello che e’ lo spirito che ci muove e - perche’ no – per rendervi un po’ piu’ partecipi alle nostre vicissitudini.
Vengo al dunque e cerco di raccontarvi cosa e’ successo giovedi’ scorso, data nella quale le Cantine Sociali MBRT – Leida Pavimenti si sono di nuovo “ricaricate” per garantire la fornitura annuale della famiglia dei parquet e della squadra corse.
A differenza dello sorso anno (del quale se sbadatamente non lo avete ancora fatto o solo volete rinfrescarvi un po’ la memoria potete leggere qui), il team di enologi si e’ allargato e si e’ aggiunto ai due maestri del Rosso El_Doctor_Pube ed il sottoscritto, pure un giovine dalle belle speranze ed alle prime avventure in campo etilico: Sam.

Insomma, cambia il team di “degustatori”, ma le modalita’ del tour sono ancora le stesse dello scorso anno: partenza da casa mia con “soli” 45 minuti di ritardo alle 09.45 e via, diretti come un pugno di Tyson alla Cantina Vatidone - Borgonovo Valtidone(PC).
Comincio col dirvi che – purtroppo – il viaggio e’ stato per il sottoscritto un’Odissea: il Fiat Scudo MBRT e’ un mezzo ideale per 2 adulti, al massimo per 2 adulti + un bambino muratore, oppure 2 adulti piu’ una fiaschetta di rosso ed un tagliere di salumi….. Purtroppo, invece, abbiamo dovuto fare tutto il viaggio a mo’ di scatola di sardine, soprattutto il sottoscritto che – culo vuole – ha occupato il posto del “bambino”.

La mia gamba sinistra e’ incastrata-incastonata sotto al supporto centrale del cambio, mentre la destra e’ pressata contro la sinistra per merito delle dimensioni aggiunte di Sam.
Assumo dapprima una posizione a gambe strette tipo quei culattoni che accavallano le gambe come le donne e che quando ridono si mettono la mano davanti alla bocca; poi, dopo aver ascoltato le mie povere “olive” che invocano piu’ spazio, mi tolgo le scarpe ed ho appoggio la gamba destra prima sul cruscotto e poi sopra alle gambe di Sam.

Arriviamo al solito bar per la colazione: 3 caffe’, i drogati fumano una sigarettina e via verso Borgonovo, con la promessa di non ripetere il tragitto aggiuntivo che – causa un’errata interpretazione del GPS – avevamo fatto scorso anno.

Pero’.


Pero’ succede l’imprevedibile: il ponte sul fiume Adda di Montodine e’ chiuso, c’e’ un cartello di divieto di transito che lo blocca all’imbocco… El_Dottor_Pube si butta in una stradina secondaria… “Marcello, guarda che questo e’ l’unico modo per superare l’Adda.. di qui al massimo andiamo a trovare qualche bergamino in cascina…”
Detto fatto, dopo un paio di chilometri siamo costretti a fare inversione di marcia…

Ritorniamo all’incrocio e vediamo 2 macchine passare in direzione ponte.. “Marcello, non seguirli che fanno inversione al ponte..”. Marcello li segue, raggiungiamo il ponte intransitabile e – come previsto – invertiamo di nuovo la rotta. Sbagliando ancora un paio di strade, e allungando di nuovo il nostro viaggio, raggiungiamo alle 11.30 la rinomata ed ormai sempre piu’ famosa Cantina Valtidone.

Come avrete gia’ notato, quest’anno abbiamo anche le foto del nostro tour, e penso che queste possano darvi un’idea piu’ precisa di quanto i nostri occhi abbiano veduto, anche se non possono, purtroppo per voi, dirvi cosa le nostre papille gustative ed i nostri palati abbiano provato.



Fortunatamente, San Bernardo ha richiesto, ottenendola, l’intercessione della Madonna per consentirmi di raccontarvi cosa e’ accaduto con questa terzina ben nota ad i nostri lettori piu’ colti:

“Ancor ti priego, regina, che puoi
cio’ che tu vuoli, che conservi sani,
dopo tanto bever, li affetti suoi”



Ecco, continuando in chiave poetica, potrei tranquillamente dirvi cosa e’ successo dopo i vari “assaggini”, intervallati dai biscottini:

“Qual’e’ colui che somniando vede,
che dopo il sogno la passione impressa
rimane, e l’altro a la mente non riede,
cotal son io, che quasi tutta cessa
mia visione ed ancor mi distilla
nel cor il dolce che nacque da essa”.

Sforzandomi ancor di piu’, posso dirvi che abbiamo “testato” 8 tipi di vino, con una gradazione compresa tra gli 8 e i 15°, 4 tipi di bianco ed altrettanti di rosso.

Per quietar il palato tra un assaggio e l’altro, intaglio come un maestro cesellatore con un’apposita lama, dei grossi pezzi di grana e, in meno di un’ora, il Fiat Scudo MBRT pesa circa 300kg in piu’, grazie ai 250 litri di vino imbarcati.

Ogni volta, in pratica, non facciamo altro che un trasferimento di vino dalla Cantina Valtidone a quella del MBRT ma, vi assicuro, a fare questo tipo di trasferimento si ricava una maggior soddisfazione di quelle che si provano con un freddo bonifico bancario...
Mentre El_Doctor_Pube compila l’assegno, io mi faccio dare dalla padrona delle cantine alcune dritte per trovare un bel posticino per mangiare, e in 15 minuti siamo gia’ a destinazione.

In questo magnifico posto, sembra di essere fermi nel 1500, sembra essere proprio un posto fuori dal mondo e dal tempo.. tutto bellissimo, ma una nota negativa, purtroppo, c’e’.

Purtroppo in questa “Trattoria al Castello”, non c’e’ la Signora Carla, ma il menu’ e’ comunque molto valido:
 Antipasto con salame felino, lardo, pancetta, coppa e prosciutto crudo, ben annaffiato da 3 bicchieri di bianco Ortrugo;

antipasto

 Primo piatto a base di Tortiglioni al ragu’ di Cinghiale (talmente buoni che non ho fatto in tempo a fotografarli!!)
 Secondo composto da Cotolette di pollo alla Milanese, con contorno di melanzane in pastella fritte.

Accompagnano il pranzo due bottiglie di Gutturnio, due giri di caffe’ con tanto di gonfietti dolci e alla fine ed El_Doctor_Pube si fa pure un giro di limoncello..

Sam ed io usciamo per visitare la vicina salumeria, Marcello si ferma per pagare.. dopo 2 minuti, viene a chiamarci disperato dicendo: ”Voi avete visto il mio portafoglio?? Cazzo, ho perso il borsellino… ”.

Nella locanda inizia una caccia al tesoro, l’oste ci aiuta, pure qualche cliente guarda sotto ai tavoli.. Nel frattempo, per mettere il cuore in pace al proprietario, pago il conto… poi mi scappa l’occhio… dalla felpa con marsupio di marcello, intravedo qualcosa di forma rettangolare… “Hai guardato nella felpa???”
Marcello, dopo l’ennesimo colpo di singhiozzo, vi infila una mano ed ecco finalmente spuntare l’oggetto della caccia al tesoro.
El_Doctor_Pube esce dalla locanda imbarazzato e singhiozzante, Sam ed io usciamo insultando l’alcolista anonimo, i clienti della locanda seguono la nostra uscita con grandi sorrisi sulle labbra..

Lo Scudo e’ li’ pronto a riportarci a casa.. gira a destra, gira a sinistra.. controllo lo stradario e siamo fuori strada.. qualche telefonata agli amici-nemici dell’Old Team.. vediamo un cartello PIACENZA.. ok, seguiamo quello e a casa in un modo o nell’altro ci si arriva.. e cosi’ e’ stato.

Ciao cari, e’ sempre un piacere scrivere per voi…



Lasciate un commento dopo il beep, cosi’ mi rendo un po’ conto anche della vostra follia…

Un grazie particolare a

Leida Pavimenti
… dal 1934 solo pavimenti in legno

Muratori Bergamaschi Racing Team

Labello, sponsor ufficiale dei miei baci

Mandingo, il segreto dei pornostar

Cantina Valtidone

Trattoria al Castello e soprattutto a

Voi tutti, lettori accaniti.

Livio, alias
lib
libks
lifks
livioilbello
livioillabello

netKar Game designer, beta tester, official lib.tga subject

Red Wine tester

In Red we trust.

PS: E’ nata MARTA!!!!! Sono diventato ZIOOOOOOOOOOO!!!!!


lib


Articolo in arrivo

Stiamo cercando l'articolo in questione nell'archivio storico MBRT: Presto sara' disponibile per la lettura!


Talent Scout

Spettabile Sig. Tuzzo
Ferrara

Oggetto: Riconsideri la nostra offerta


In qualità di osservatore sul campo di nuovi talenti nonchè degustatore di gutturnio e cabernet della Val Tidone; in vista dell’imminente mercato piloti sto osservando come si muovono le nuove leve del netKar nel loro mucoso abitacolo. Considerata la natura del nuovo acquisto, tale greco Aristotele, e considerata la natura di fondo dei vari membri dell’MBRT, la preghiamo di riconsiderare la ns. precedente offerta. Sappiamo per certo dalle ns. spie, nascoste dietro al cartello dei 100 m prima della staccata della roggia, che è stato contattato da numerosi altri team che con i loro trucchetti cercano di accaparrarsi sto marcantonio d’uomo.

Non a caso sono stato incaricato di essere presente in quel di Monza durante le prove private della F3000 guardando sconsolato il cielo e i pivelli che uno dietro l’altro uscivano dai box, con le loro macchine colorate. Ormai rassegnato ad avere buttato un’altra giornata di duro lavoro da Talent Scout, stappo una bella bottiglia di gutturnio, mentre con l’altra mano taglio abbondanti fette di salame, mi giunge all’orecchio un rumore di smartellate... dapprima penso che stiano adattando il cerchione di una F3000 su un pneumatico da kart. Ma poi.... come il ruggito di un bove sento accendersi un motore. Esce dai box una macchina rossa, guidata da un’essere misterioso con una padella viola in testa.

Osservo interessatissimo i primi metri di pista di quella curiosa apparizione, fregandomene del salame e del vino che un cagnolino (che mi ha seguito come S. Rocco dall’ingresso del parco), si divora abilmente (cane bastardissimo, figlio di due madri)). Il nuovo arrivato è sceso in pista sul tardi, quando molti si preparano a smontare tutto e tornarsene a casa. Inanella giri molto costanti, guardo il cronometro..... 1.53.8 ... buah!.


Dopo un po di giri se ne torna ai box. Mi sto preparando ad andare quando sento ancora smartellare di gusto. “Aspettiamo ancora un po” mi dico. Ed ecco ancora il rombo di tuono che sembra provenire da un Fiat Lupetto guidato da Peppone. Esce di nuovo la macchinina rossa rossa e comincia ad inanellare giri con un po piu di flemma di prima... guardo il cronometro 1.50.8.


Va beh! Ha migliorato, ma vedo che continua a girare sempre piu gasato, io non posso credere ai miei mille occhi che indaffarati tra cronometro e pista ogni tanto vanno in standby. Alla fine controllo il miglior tempo 1.46.7. “Porca puttana! Con due smartellate ha abassato il tempo di quasi otto secondi. O ha il meccanico di Takaya Todorochi o è un pilota con i contropeli.”


Telefono al capocantiere e gli do la bella nuova: “Forse ho trovato quello che fa per noi. Adesso vedo se riesco a comprarlo subito con un po di salame e vino”. Ma il cane di prima si è mangiato tutto, si è anche scolato la bottiglia e adesso se ne sta li a zampe all’aria con una faccia che mi sa tanto di presa per il culo. Me ne vado sconsolato ripromettendomi di sapere almeno il nome di questo misterioso pilota.


Mi imbosco nel paddokk e vado verso dove provenivano le smartellate. Mi affaccio e vedo un signore barbuto con una salopette da meccanico color olio bruciato che smadonna allegramente smartellando una padella viola, un piccione ci si è fracassato contro e adesso il casco è da rimettere in bolla. Mentre smartella leggo sul casco una scritta..... TUZZO, scritto coll’uniposca blu. Uno strato di pelo mi avvolge.


Missione compiuta. Adesso non ci resta che accaparrarcelo prima che lo faccia qualcun altro.


In fede

Biancanevo,
osservatore prediletto e ufficiale MBRT


LA FAVOLA DEL MURATORI BERGAMASCHI RACING TEAM

LA FAVOLA DEL MURATORI BERGAMASCHI RACING TEAM
Da raccontare ai figli per farli addormentare




C'era una volta e (per un curioso scherzo del destino) c'è ancora, un simpatico giovanotto di nome Livio Panzetti.
Questo baldo giovane era correttamente iscritto all'Università delgi Studi di Crema. Frequentava assiduamente le lezioni, dava gli esami regolarmente, si lavava e pagava le tasse. Questo rendeva molto felici il singor Ettore e la signora Zita Panzetti, i quali erano orgogliosi del loro ultimo prodotto. Ad esempio la signora zita dal panettiere stupiva le altre mamme con frasi tipo "Ol mì Livvio al gha vinsitt la medaglia del Ping-Pong!" rendendo invidiosissime le altre mamme, che erano state capaci di produrre solo dei Pierini.

Tutto questo proseguì per un bel pò, Livio faceva il figlio perfetto, lo scolaro modello, addirittura il fotomodello tanto era bravo e bello. La signora Zita sembrava alta due metri quando andava in giro e guardava le altre mamme dall'alto in basso dicendo "Certo potete toccare il mio mantello! Ma non tutte!".

Ma si sa che, da che mondo è mondo, c'è sempre un proverbio che viene a rompere i maroni. Il proverbio in questione non era, come i maligni possono pensare, "Chi si loda si imbroda", ma bensì: "Fin che ce nè, viva il re, quando non ce nè piu, muore l'asino e chi ci sta su".
Questo monito agghiacciante si aggirava per Crema finchè un bel giorno colpì inesorabilmente la signora Zita:
LIVIO CONOBBE KUNOS.

Non si sa come. (ci sono parecchie leggende al riguardo, sono tutte storie lunghe e per ora non ci riguardano). Dicevo, Livio conobbe Kunos e smise si essere ciò di cui una mamma puo vantarsi pubblicamente.

E qui comincia la nostra storia.

Da quel giorno in poi, lo si vide passeggiare solitario per i corridoi, cortili e luoghi vari dell’università, assorto nei suio pensieri. La gente aveva il timore di avvicinarlo, era come in uno stato di trance tutti lo guardavano da lontano. Mentre macinava le sue meningi come un ruminante macina il fieno, qualche volta un suo pensiero prendeva il volo e se andava sotto forma di frase senza senso verso gli studenti che disgraziatamente si trovavano nel suo campo vocale. Si udivano frasi tipo “Sisi....Le gomme che si spiattellano...Bellaquesta... Bellaquesta... ” oppure “L’abitacolo....L’abitacolo......Ideona....La teleamera si puo metter dentro l’abitacolo..........E’ più realistico” o ancora “Si puo fare la traiettoria gommata.......si fa passare un trattore con un gommone attacato dietro....prima che si inizia a girare” o altre del genere. Tutto questo Livio lo annotava su un misterioso quadernino.

Ormai gli studenti lo evitavano come la peste. C’era chi affermava con sicurezza che orami era pazzo, di averlo visto sdraiato nel parcheggio a fare il passo del ghepardo sotto tutte le macchine osservando e annotando sul quadernino. C’era anche addirittura chi lo vide sul tetto dell’università a parlare con gli uccelli (magari chiedeva informazioni utili sull’aerodinamica).

Andò avanti così per un pò di tempo, quando un bel giorno, finalmente Livio rinsavì.

Oltre a Livio frequentavano l’università anche altre persone, una di queste, che chiameremo EL_PUBE (per motivi di privacy) era un grande amico di Livio, un po per la passione che li accomunava e un po per il loro Q.I.

Un giorno mentre EL_PUBE gironzolava per il cortile della scuola sorseggiando allegramente da una fiaschetta, venne aggredito alle spalle da Livio.
“Vieni con me” gli disse Livio “ho da farti vedere una cosa”. Se ne andarono verso il laboratorio e strada facendo EL_PUBE pensava preoccuatissimo a quello che Livio avesse da mostragli.

Scaraventando via un paio di matricole, Livio e EL_PUBE presero posto davanti ad un monitor, e Livvio sfoderò prima il suo sorriso smacchiante e poi un paio di immagini di due macchinine che giravano su una pista. “Cazzulè?” chiese cortesemente EL_PUBE, “Fi, ma non vedi è un simulatore di corse!” Rispose entusiasta Livio “Che cagada!” tagliò corto EL_PUBE ruttando rumorosamente. Livio se ne andò meditando vendetta.

Dopo pochi giorni Livio tornò alla carica sfoderando l’irruenza di un toro di Pamplona, caricò da dietro EL_PUBE che seduto davanti ad un PC, sorseggiava allegramente un bicchiere di Liquore Valtellinese.
“Guarda questo merdina!” disse raggiante Livio caricando un cd nel portatazze del computer.
Sul monitor apparve una delle due macchinine della volta precedente. Ma come per magia stavolta la macchinina prese a muoversi. EL_PUBE capì che si trattava di un filmato. La macchinina fece un paio di testacoda e di sgasate sborone facendo arrosto di gomme. EL_PUBE rimase mediamente sorpreso da quello che videro i suoi mille occhi. Ma il commento giunse comme una smazzetata sulla testa di Livio: “Fa bene le sgommate.... ma la grafica fa cagare! Che cosa è? Quakerally?” Livio indeciso se andarsene meditando una vendetta cui nemmeno Bush verso Bin Laden oserebbe pensare, o se andarsene dopo aver pubblicamente deriso EL_PUBE optò per la seconda possibilità.
Partì in quarta gridando come Vanna Marchi: “Non sai un ca@@o! Come sei un depravato! Come sei uno psicopatico! Come sei Tutto! Sappi che ti sto perseguitando tramite una fattucchiera!” dopo essersi sfogato riprese il controllo e prosegui “No sai, questo è un simulatore che sta montando un ingegnere napoletano, in Inghilterra”. “Napoletano?” chiese umidamente EL_PUBE, “si si, come la caffettiera” rispose Livio che ormai non ci stava più dentro dalla brama di spiegare tutto al suo compare. E così cominciò a raccontare l’affascinante storia di Kunos che non aveva i soldi per comprare GP4 e che allora decise di farsi un giochino di macchine da solo, montando certosinamente i mattoncini del C++ utilizzando le favolose tecniche imparate qui e là nel suo lungo peregrinare per il mondo, tra l’altro è anche inventore della famosa interfaccia autocostruente, ma questa è un’altra storia. Livio disse di essere entrato in contatto con questo giovane ingegnere napoletano di napoli, non volle mai dire come, e di essere entrato nella sua squadra di BetaTester.

EL_PUBE ascoltò tutto con un filo di bauscia dalla bocca e alla fine chiese “Ma ti pagano?”. Questa semplice domanda mise Livio in agitazione, si aspettava di tutto ma non questo. Si alzò e rispose tuonando e ruggendo come un rutto di Fantozzi “Io non lo faccio per i soldi! Lo faccio per la gloria!!” Un’applauso si levò dal laboratorio, Livio venne avvolto in un fascio di luce che lo illuminò come un albero di Natale, sembrava più alto e addirittura piu bello.

Passarono altri giorni o mesi o qualcos’altro e intanto Livio raccontava spesso a EL_PUBE come procedeva il duro lavoro di BetaTester; finchè un giorno a EL_PUBE arrivò una misteriosa mail:


From: GeneralePanzer(lpanzetti@crema.unimi.it)
To: Marcello(mleida@crema.unimi.it)
Cc:

Subject: Scarica e prova somaro!

Body: Toh! Vai qui e scaricati questo
http://driving.multiplayer.it/netkar/downloads.htm
dopo fammi sapere
Ciao ciccio, lib

EL_PUBE se ne ando a casa e provò la sua prima versione di netKar (0.93) , avviò il computer, installò il giochino e lo avviò. “Bella l’interfaccia!”, smanettò un po con il mouse. “Azz... non mi ha caricato le piste, ne vede solo due....” riprova e controlla “ma dai........ solo due piste.......che cagada! Vabbe proviamo”.
“Tre macchine! Eh dai, non avrà dentro dove farle girare ste macchine però ce le ha!” schiacciò un bottoncino con scritto race e fu subito colto da spasmi orgasmico-intestinali “Figa!! Uh!! Cazz!! Ua!! Bell!! Vrooom!! Sgniiiiiii!!! Uauauauauauauua!!”(e altre eresie che saranno uscite anche dalle vostre bocche la prima volta che lo avete provato). La signora Gabriella, madre di EL_PUBE, passava per caso davanti alla stanza del computer e sentendo quei versi decise di ricorrere ad un esorcista, si consultò con la suocera, Giacomina, madre del signor Antonio, esperta conoscitrice di tecniche esorciste nonchè socia del Don Fulgenzio fun club: noto esorcista della Bassa famoso per effettuare esorcismi al telefono e passato alla storia dopo l’esorcismo della giovincella montone effettuato al Santuario di Caravaggio, dove il Fulgenzio diede il colpo di grazia alla vittima con un triplo lancio di acquasantiera carpiato, la folla si alzo in delirio e Fulgenzio firmò numerosi autografi. Ma questa è un’altra storia.
Dicevo, la signora Gabriella si consultò con la signora Giacomina e, dopo breve colloquio, decise di non riconoscere più EL_PUBE come suo figlio.

Il giorno dopo a scuola EL_PUBE incontrò di nuovo Livio e gli espresse tutto il suo entusiasmo:
EL_PUBE “Bello!”
Livio:“E basta?”
EL_PUBE: “No scherzo.... è una esperienza trascendentale”
EL_PUBE: “ma perchè si chiama netKar?”
Livio allora scodellò davanti a EL_PUBE tutta la sua conoscenza netKariana: “si chiama così perchè net sta per net, l’internet, la rete, il multiplayer, capito? E Kar perchè car vuol dire macchina”.
EL_PUBE rimase perplesso: “Ah! Ha anche il multi? Non l’ho provato.. stasera provo!”
Livio: “Non c’è ancora!”
EL_PUBE:”Uh?”
Livio: “No, il multy lo sta ancora montando, sarà pronto tra un po di tempo”
EL_PUBE: “ma sei sicuro che lo fa?”
Livio: “Vacagà!”

Quando fu sicuro di aver convinto EL_PUBE dell’esistenza futura del multy Livio se ne ando allegero verso il LAE (un misterioso laboratorio dell’univerità dove si fabbricano draghi parlanti e donnenude ballerine), dove incontrò un losco figuro, noto brigante clabrese conosciuto ai molti con nome di Sam. Sam era molto felice del suo nuovo acquisto, un volante MSFF che aveva acquistato vendendo via internet (www.cooparchimede.com) le merendine che rubava ai bambini delle elementari; con una tecnica navigata si appartava con un gruppo di bambini e spiegava ad uno ad uno: “Ciao bambino! La coop sei tu! Bambino! Dammi la merendina che ti do due azioni del mio sito” e scambiava centinaia di merendine con i soldi del monopoli. Si narra anche che per una pizzetta e tre focaccie un bambino si sia appioppato Parco della Vittoria e Viale Giardini. Ma questa è un’altra storia.
Dicevo Sam sembrava palesemente felice del suo nuovo acquisto e lo rinfacciava continuamente agli altri abitanti del LAE: “E voi non avete il volante! E io gioco a Colin come uno che guida davvero!” e robe varie. Livio orripilato da quella scena assalì Sam: “Cosa fai? Giochi a Colin? Stai Scherzando?” e da abilissimo rappresentante commerciale disse a Sam “Guarda Questo sito, e tirati giù questo Simulatore! E lascia stare Colin”
“Non ci ho voglia!” rispose Sam, ma anche se di malavoglia fu obbligato a scaricare il dovuto se voleva riuscire a madare via Livio dal laboratorio.

Il giorno dopo Livio stava passeggiando allegramante con EL_PUBE, quando decisero di fare colazione. Ordinarono un cappuccino e un bicchiere di latte con la grappa e si sedettero a bere. In quel mentre arrivò Sam, e si ripetè, come una fotocopia a colori, la stessa scena che Livio si dovette sorbire la mattina precedente:
Sam “Bello!”
Livio:“E basta?”
Sam: “No scherzo.... è una esperienza trascendentale”
Sam: “ma perchè si chiama netKar?”
Livio allora scodellò davanti a Sam tutta la sua conoscenza netKariana e un po di cappuccino: “si chiama così perchè net sta per net, l’internet, la rete, il multiplayer, capito? E Kar perchè car vuol dire macchina”.
Sam rimase perplesso: “Ah! Ha anche il multi? Non l’ho provato.. stasera provo!”
Livio: “Non c’è ancora!”
Sam:”Uh?”
Livio: “No, il multy lo sta ancora montando, sarà pronto tra un po di tempo”
Sam: “ma sei sicuro che lo fa?”
Livio: “Vacagà!”

Quando fu sicuro di aver convinto Sam dell’esistenza futura del multy Livio, Sam e EL_PUBE se ne andarono trotterellando verso il LAE (il misterioso laboratorio di prima).
Tutti entusiasti dell’esperienza i tre si scambiarono commenti sul nuovo evento delle simulazioni di macchinine.

Ma nella testolina dei due neofiti rodeva sempre il verme ignorante dell’assensa del multy. Abituati ormai alle bombe sparate da Livio, Sam e EL_PUBE pensavano di essere di nuovo vittima di uno degli innumerevoli tranelli di quel burlone di Livio. Ed espressero nuovamente le loro perplessità:
domanda: “Ma davvero lo fa il multy?”
Livio: “Si!!!!! Che scasamaroni che siete!”
Domanda: “Ma sei sicuro?”
Livio, visibilmente provato: “SIIIIIIIIII!!!! PORCA DI QUELLA SCROFA!!!!!SIIIIIIIIII”
Domanda, fatta impassibilmente:”Boh! Ma allora dopo faranno anche i campionati?”
Livio: “Non lo so dipende se li organizzano”
Domanda:”Allora facciamo una squadretta?”
Tutti inseme: “SIIIIII NOI FAREMO UNA SQUADRETTA DA CORSA”
Tutta l’università applaudì senza capire perchè.
Ma desso i nostri eroi, ora che si erano uniti dovevano avere un nome. Come direte voi? Eh certo! E’ come se i fantastici quattro non abbiano un nome di gruppo e per chiamarli tutti assieme bisogna chiamarli in fila uno per uno. Dopo un po stufa.
Allora i nostri tre riuniti si scervallarono come non mai alla ricerca di un nome che abrebbe trasmesso la potenza, la capacità concentrativa, il non indifferente manico e la forza mentale dei memebri del team.
Uscirono nomi tipo “CARAFFETTA RACING TEAM”, “SCUDERIA BELLI DENTRO”, “SQUADRA CORSE RAVIOLONI” e amenità varie. Alla fine la spuntarono due nomi “UNIVERSITA’ DI CREMA RACING TEAM” e “MURATORI BERGAMASCHI RACING TEAM” che uscì di bocca a EL_PUBE mentre srafficava nomi di squadre senza senso, a Livio piacque e due contro uno non fa male a nessuno il nome del team rimase quello.

In quel momento una nuova stella si accese in cielo, anche se era giorno, il MBRT era nato e da lì in poi cambiarono parecchie cose.